Milano diventa Tokyo, ma solo per un giorno ...
Prossima fermata: Shibuya, Tokyo
È un triste ed uggioso lunedì mattina, uno di quei lunedì
invernali, tipici milanesi, che alle 8 è ancora buio e vorresti solo rimanere
sotto il piumone a dormire. Ti alzi e ti trascini controvoglia a lavoro. Ogni mattina
gli stessi movimenti, la stessa strada, la stessa gente. Ti appisoli giusto il
tempo del viaggio sui mezzi e a fatica ti svegli per scendere alla fermata giusta
ma quando improvvisamente si aprono le porte ed una vocina in giapponese ti
annuncia “Fermata Shibuya – Tokyo”, spalanchi improvvisamente gli occhi e pensi
“Ho dormito solo 5 minuti quanta cavolo di strada ho fatto?!?!?”.
![]() |
Eppure fino ad una fermata fa ero a Milano, ne sono certa! |
Metto un piede giù dal treno e mi sento come Alice nel Paese
delle Meraviglie, ho dei seri problemi a credermi lucida ma soprattutto capace
di intendere e di volere. Un impiegato dagli occhi a mandorla, con tanto di mascherina sulla bocca, fa un
inchino al mio passaggio ed in perfetto giapponese mi augura buona giornata. Noncurante
degli ideogrammi cubitali che indicano Shibuya Station mi dirigo verso un
gruppetto di ragazzine che in divisa scolastica aspettano educatamente il
treno. In pochi secondi mi ritrovo in un fiume di gente che mi spinge verso l’uscita.
Riesco a divincolarmi e a mettermi da parte e noto che in mezzo al corridoio vi
sono due schermi piatti che mandano previsioni del tempo e telegiornali, mentre
in un angolo quasi in disparte noto una deliziosa edicola stracolma di manga ed
intorno ad essa un gruppo di ragazzi e ragazze cosplayers vestiti come i
personaggi dei fumetti che stanno comprando.

Torno sulla banchina dove finalmente trovo un uomo dalla
pettorina arancione per l’assistenza in metropolitana. Sto per chiedergli “Scusi…lei per caso sa…" quando vedo i guanti bianchi capisco…ma certo! Lui è
un butta dentro, quelli che in Giappone ti pressano per far stare più
passeggeri possibile nei vagoni.
Salgo i gradini verso l’uscita quando mi imbatto in
una bellezza folgorante, una geisha, avvolta nel suo bellissimo kimono bianco dai
fiori rossi che, quasi non curante della folla intorno a sé si ferma, mi sorride e mi dice “Anata
wa Tokyo ga suki desu?” Ti piace Tokyo? Io a stento annuisco e con un filo di
voce le rispondo “Hai” si.
Un sogno? Meglio, la realtà. Quello che ho vissuto lunedì
insieme a tanti milanesi non è il trailer di un film di fantascienza, ma un’affascinante
trovata pubblicitaria di Fastweb. Per festeggiare i 10 anni della banda larga a
Milano, i pubblicitari della nota azienda di telecomunicazioni hanno deciso, a
sorpresa, di trasformare da cima a fondo la fermata della Metropolitana Moscova
in quella di Shibuya a Tokyo.
… Immagina, puoi!

Commenti
ALESSANDRA'S FASHION